Guardo ora le prime pagine del Corriere della Sera, Primo piano, Italia-Usa il caso, tanto per essere precisi.
Il pretesto è la prima pagina del NYT di ieri che, guarda un po', è dedicata al declino dell'Italia "triste" e in rovina, al malessere degli italiani etc. in un ritratto "sconfortante" del nostro paese a cura del corrispondente a Roma Ian Fisher.
Sul sito del NYT sono anche pubblicate delle fotografie che raccontano l'Italia.
E, occupandomi di Immagine ed Immaginazione, va da sé che è là che mi fermo.
Sulle fotografie accompagnate dalle didascalie.
Un prete passa davanti ad un garage coperto di graffiti; la nuova Cinquecento- gli imprenditori chiedono meno burocrazia; Beppe Grillo- il comico che interpreta il malcontento degli italiani;
un clochard davanti all'Ambasciata francese; Bacio a Milano- il 70% dei ragazzi fra i 20 e i 30
anni vive ancora in famiglia.
Ora. io non sono particolarmente "nazionalista" né particolarmente antiamericana.
Ora: tutto vero ma tutto interpretabile come tutto.
Ora: niente di più facile che partecipare a quella tendenza -tutta italiana e da un po' anche americana- di sparare a zero sull'Italia: un ferito che è già a terra.
Però.
Guardo le foto. Leggo le didascalie. Penso agli americani.
I graffiti: ma non sono stati loro a farne una (ri)forma d'arte -escludendo quella preistorica ed
oltre- Keith Haring, Warhol e la Factory? La Cinquecento è stata eletta macchina dell'anno,
pensata in Italia, fabbricata in Italia, riprende la tradizione dell'italian design, però gli imprenditori vogliono più flessibilità.
Beppe Grillo. Ma Michael Moore?
Economia? E lo scandalo degli hedge found? Spazzatura che rischia di produrre effetti mortali in tutti i sistemi economici del mondo.
Clochard e soglia di povertà: veramente vogliamo parlarne? Degli homeless, dei disperati, della
delinquenza e violenza e di come i poliziotti americani la gestiscono per le strade?
Precariato: vero, figuriamoci. Ma nel paese più ricco del mondo non è prevista l'Assistenza medica.
I giovani "bamboccioni" italiani. Vero pure quello, figuriamoci.
Il pretesto è la prima pagina del NYT di ieri che, guarda un po', è dedicata al declino dell'Italia "triste" e in rovina, al malessere degli italiani etc. in un ritratto "sconfortante" del nostro paese a cura del corrispondente a Roma Ian Fisher.
Sul sito del NYT sono anche pubblicate delle fotografie che raccontano l'Italia.
E, occupandomi di Immagine ed Immaginazione, va da sé che è là che mi fermo.
Sulle fotografie accompagnate dalle didascalie.
Un prete passa davanti ad un garage coperto di graffiti; la nuova Cinquecento- gli imprenditori chiedono meno burocrazia; Beppe Grillo- il comico che interpreta il malcontento degli italiani;
un clochard davanti all'Ambasciata francese; Bacio a Milano- il 70% dei ragazzi fra i 20 e i 30
anni vive ancora in famiglia.
Ora. io non sono particolarmente "nazionalista" né particolarmente antiamericana.
Ora: tutto vero ma tutto interpretabile come tutto.
Ora: niente di più facile che partecipare a quella tendenza -tutta italiana e da un po' anche americana- di sparare a zero sull'Italia: un ferito che è già a terra.
Però.
Guardo le foto. Leggo le didascalie. Penso agli americani.
I graffiti: ma non sono stati loro a farne una (ri)forma d'arte -escludendo quella preistorica ed
oltre- Keith Haring, Warhol e la Factory? La Cinquecento è stata eletta macchina dell'anno,
pensata in Italia, fabbricata in Italia, riprende la tradizione dell'italian design, però gli imprenditori vogliono più flessibilità.
Beppe Grillo. Ma Michael Moore?
Economia? E lo scandalo degli hedge found? Spazzatura che rischia di produrre effetti mortali in tutti i sistemi economici del mondo.
Clochard e soglia di povertà: veramente vogliamo parlarne? Degli homeless, dei disperati, della
delinquenza e violenza e di come i poliziotti americani la gestiscono per le strade?
Precariato: vero, figuriamoci. Ma nel paese più ricco del mondo non è prevista l'Assistenza medica.
I giovani "bamboccioni" italiani. Vero pure quello, figuriamoci.
Non sono nata a Roma, è la città che mi ospita, -come ospita Ian Fisher- e per una volta voglio rendere onore a quel cinismo romano che tanto piace ai turisti americani, vogliamo parlare veramente di condizione giovanile e compararla tra i due stati? Ok: mortacci loro, c'hanno una strage al mese commessa da studenti nei campus armati fino ai denti dalle multinazionali delle armi.
Per carità, così è facile. Ma così come è molto facile, e di facilissima presa, occuparsi dei problemi
dell'Italia tralasciando sempre, e sottolineo sempre, aspetti non proprio negativi come: il Made in Italy, le sfilate milanesi, il turismo in tutto il Paese, i Musei e il patrimonio artistico, gli architetti,
qualità della vita nei borghi e qualità nel cibo ovunque. Il nostro stramaledetto modello sociale, tanto vituperato, ma ci permette di risollevarci all’ultimo secondo. E un sacco di altre cose che non mi vengono in mente.
E per la vertià mi da un po' fastidio che il presidente Napolitano sia lì e si limiti ad un commento timido e modesto. Per la verità, oggi, mi da più fastidio questa remissività delle verità contenute in quell'inchiesta.
Per la verità, oggi, mi è venuto in mente quel fatto di Craxi, di Sigonella, dei carabinieri
di una sperduta e quasi dimenticata stazione siciliana, profondo Sud, che di fronte ai navy seals – tanto celebrati da Hollywood- per una volta, ebbero il coraggio e la possibilità di dire:
Americans? Stop here, this is Italian territory!!
Per carità, così è facile. Ma così come è molto facile, e di facilissima presa, occuparsi dei problemi
dell'Italia tralasciando sempre, e sottolineo sempre, aspetti non proprio negativi come: il Made in Italy, le sfilate milanesi, il turismo in tutto il Paese, i Musei e il patrimonio artistico, gli architetti,
qualità della vita nei borghi e qualità nel cibo ovunque. Il nostro stramaledetto modello sociale, tanto vituperato, ma ci permette di risollevarci all’ultimo secondo. E un sacco di altre cose che non mi vengono in mente.
E per la vertià mi da un po' fastidio che il presidente Napolitano sia lì e si limiti ad un commento timido e modesto. Per la verità, oggi, mi da più fastidio questa remissività delle verità contenute in quell'inchiesta.
Per la verità, oggi, mi è venuto in mente quel fatto di Craxi, di Sigonella, dei carabinieri
di una sperduta e quasi dimenticata stazione siciliana, profondo Sud, che di fronte ai navy seals – tanto celebrati da Hollywood- per una volta, ebbero il coraggio e la possibilità di dire:
Americans? Stop here, this is Italian territory!!
[A]
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