venerdì 7 dicembre 2007

CENSIS: LA SVEGLIA DEL MATTINO

La caratteristica fondamentale dei “ritagli umani” senza identità è la dispersione del sé, nello spazio e nel tempo collettivo. Nello spazio, per la vittoria irresistibile dalla soggettività esasperante in ogni comportamento, senza attenzione al momento della relazione e della convivenza. Nel tempo, per il declino irresistibile dell’attenzione su un tema, un problema, un fenomeno (Carlo Emilio Gadda riteneva dispersiva un’attenzione radiofonica di 12 minuti, cosa direbbe oggi che siamo scesi forse intorno ai due?). Con i ritagli non si costruisce un tessuto sociale: così abbiamo, sul piano individuale, bolle di aspirazioni senza scopo e senza mordente e, sul piano sociale, deboli connessioni, smorte forme di aggregazione e inanimati simulacri dei processi di coesione che furono.
41mo RAPPORTO SULLA SOCIETA' - FONDAZIONE CENSIS


Il rapporto del Censis presentato oggi ha stroncato definitivamente la società italiana , ha in alcuni tratti tracciato con schiettezza il male sociale di questa nazione.
Più lo leggo e più ceffoni in faccia mi arrivano.
Sono convinto che tra un po di pagine arriveranno i pugni allo stomaco e i calci in bocca.
La lettura migliore per un bel venerdì di dicembre. E pensare che questa mattina mi ero svegliato pensando ai regali di natale. Vaassapè come arrivo a fine giornata!

[enrico]

6 commenti:

Anonimo ha detto...

«È difficile che chi ha il potere lo lasci. Dipenderà da voi». Massimo D'Alema, Roma 4 dicembre 2007.

Vorrei partire da qui per commentare il tuo post, vorrei partire dalle dichiarazioni del compagno Massimo, la mente più lucida della sinistra, per sviluppare un ragionamento.

Il compagno MD è, indubbiamente, uno dei maggiori architetti dell'attuale stato della nostra Repubblica, almeno per quanto concerne il centro sinistra.
Non entro nel merito delle sue dichiarazioni rigurado il matrimonio tra omosessuali, lasciano il tempo che trovano. Quel che mi interessa è la frase con cui ha concluso l'incontro con gli studenti l'altro giorno: «È difficile che chi ha il potere lo lasci. Dipenderà da voi».
Bene.
Se non mi sbaglio, o se non ricordo male, questo D'Alema è lo stesso che parlava tempo fa, della necessità di rendere l'Italia un paese normale, di realizzare una grande stagione di riforme, di liberare energie. L'inizio della sua carriera avvenne con la conquista della segreteria nazionale del PDS, dopo il tracollo del '94, e fu uno dei maggiori ispiratori dell'Ulivo del '96. Non è necessario ricordare come si scagliava contro la classe dirigente precedente (Craxi, Andreotti, Forlani etc.) per rendersi conto che, come altri, si presentò come chi finalmente avesse una concezione della politica diversa, europea, leale, onesta, portatrice di valori volti a migliorare le condizioni comuni.
Non ricordo che allora parlasse di occupazione del potere...parlava d'altro, prospettava meravigliose sorti progressive. Probabilmente qualcosa deve essere andato storto se oggi ci ritroviamo con, nell'ordine: Lamberto Dini che vorrebbe far cadere Prodi per avere un "quadro nuovo" di governo, preoccupato dalle scelte in materia economica (astenersi da commenti sulla condanna per bancarotta fraudolenta riportata dalla moglie);
Clemente Mastella che un giorno sì e l'altro pure fa fibrillare l'esecutivo in virtù della sua personale necessità di rientrare in gioco sul grande centro; Walter Veltroni che sta costruendo un partito con una costistenza ideale che è pari al desiderio di terminare l'album Panini; l'allegra combriccola della cosa rossa che non trova pace; i Socialisti che credono di poter giocare nella serie A della politica con una squadra di vecchi tromboni alla 75a legislatura e con centravanti (il futuro segretario nazionale del PS) che ha guidato un partito per 14 anni senza mai presentare il simbolo alle elezioni; Montezemolo che all'infinito numero di cariche accumulate vorrebbe aggiungere anche quella di presidente del consiglio...e mi fermo qui.

Al di là di tutto però, gli va dato atto di avere una perspicacia politica largamente superiore alla media, una innata capacità di leggere gli eventi prima degli altri (soprattutto grazie a questa sua caratteristica è riuscito a fare tutto ciò che ha fatto).
Anche nell'incontro con gli studenti di quel liceo, due giorni fa, ha dimostrato che questa sua caratteristica non è affatto arrugginita visto che si sta accorgendo, prima di tutti, che il livello di sopportazione a fronte del comportamento abominevole della classe dirigente (quella di sinistra è più repsonsabile perchè si pone obiettivi eticamente più alti) è ormai oltre il livello di sopportazione.

dal corriere.it: ...Infine, l'antipolitica: «La crisi dei partiti non vuol dire che è finita la politica». Anzi. Ma servirà «una rivoluzione che spazzi via il teatrino e riporti al centro i problemi grandi: la pace, la guerra, l'aria che respiriamo... ». Come fu la sua, nel '68, quando ci fu «una radicale svolta generazionale». Ecco: servirà «una nuova generazione che arriva come un'ondata e pulisce tutto». Magari è proprio questa che oggi gli sta davanti. Ma per imporsi dovrà usare «la forza», non quella cattiva, quella buona, cioè dovrà «far sentire la propria voce», «cambiare l'agenda». I ragazzi applaudono. «È difficile che chi ha il potere lo lasci — li avverte, però, il ministro —. Dipenderà da voi».

...appunto, dipenderà da noi.


[P]

Anonimo ha detto...

D'Alema è uomo di mare...e di fede!
Sa benissimo che la provvidenza lo terrà lontano da tempeste e nubifragi, che basta rimanere all'ancora fermi e uscire in mare aperto solo quando c'è sereno!

Però a mio avviso è doppiamente colpevole dello stato attuale, perchè se ha riscontrato cosa è necessario alla classe politica italiana di oggi (ovvero cambiare generazione) ma ammette che non se ne andrà finchè non lo cacciano a pedate è come dire:

"sono sicuro che mia moglie mi mette le corna perchè non torna a casa prima dell'alba tutte le sere, ma finchè non la trovo a letto con un altro alle sette di sera non la lascio!"

Insomma se hai una moglie che ha messo in camera da letto la foto di dalema e con la scusa della politica non torna a casa prima dell'alba, significa che stà cambiando la classe politica italiana oppure che sei furbo come un cervo!

Anonimo ha detto...

non posso esprimermi in materia di rapporti coniugali in quanto non sposato. tornando a massimino, credo che, al di là delle polemiche, si stia rendendo conto che la missione della sua generazione s'è esaurita, con scarsissimi risultati, ma nonostante questo sa bene che un processo autoriformante non è pensabile...nobilmente spera che arrivi qualcuno a spiegarglielo. Io a Natale sto a Roma e non ho particolari cose da fare, quasi quasi inizio a lavorarci su, qualcuno si unisce a me?
[P]

Anonimo ha detto...

se il groove coniugale non è di tua pertinenza possiamo dire che è come:

scoprire che per colpa della Binetti che tiene il cilicio tra le cosce, per ricordarsi che al momento della fiducia sul ddl sicurezza di amato deve votare no e fare in modo che cossiga salvi governo e maggioranza perchè Dalai Dalema riesca a prorograre una decisione del consiglio di sicurezza, perchè altrimenti altrimenti va a carte quarantotto tutta l'area balcanica.....LEGGI PER CREDERE:[http://www.senato.it/notizie/RassUffStampa/071207/ggmju.tif]

....ed infine capire che tutto questo fa dire a cossiga che calderoli è un poveraccio e a russo spena che si accontenta "di una norma inutile sugli omosessuali avendo rinunciato all’abolizione dello scalone e accingendoti ad ingoiare il provvedimento sul Welfare. E vedrai che alla fine voterai anche le bombe su Pristina"

BOH!BOH! BOH!
mi sono perso, voglio la mamma!

il sito di Democrazia e Socialismo
ha detto...

Loro hanno perso ma sono ancora in sella, forse noi non siamo ancora del tutto pronti proprio perché il massimo del tempo di concentrazione a disposizione di quelli che vorremmo rappresentare si aggira attorno ai due minuti. E non nascondiamocelo, questo rende tutto più difficile. Spiegare il mondo nel tempo di uno spot o di un post non è possibile. Serve "la fatica del concetto" o tornare sulle "sudate carte". Ma oggi è il nostro tempo e dobbiamo conquistarcelo.

N.

Anonimo ha detto...

condivido assolutamente, anche perchè al di là di quel che appare sulle sudate carte ci stiamo tornando...e per più di due minuti al giorno: t'assicuro.
il nostro tempo è oggi, e affermeremo il nostro diritto a modificare le cose.
[P]