Dal corriere.it: Alla fine l'intesa per partire è arrivata. A pochi minuti dall'inizio della conferenza di Annapolis israeliani e palestinesi hanno raggiunto l'accordo su un documento comune che delinea la cornice dei futuri negoziati per la pace in Medio Oriente. Le due parti hanno concordato di avviare «immediatamente» i negoziati per arrivare a un accordo di pace «entro il 2008», quindi entro la fine del mandato di Bush. Lo ha annunciato lo stesso presidente americano aprendo i lavori, dopo il colloquio con il premier israeliano Olmert e il leader dell’Anp Abu Mazen. Il primo incontro si terrà il 12 dicembre quando si riunirà per la prima volta la commissione congiunta israelo-palestinese. Nel quadro degli sforzi per raggiungere l'obiettivo di «due Stati sovrani che vivono in pace l'uno accanto all'altro» i due leader si incontreranno «su base bisettimanale per seguire lo sviluppo dei negoziati».
Abu Mazen: «Il futuro Stato Palestinese dovrà avere Gerusalemme est come capitale» ha ribadito Mahmud Abbas. «Vorrei che ognuno mettesse la sua esperienza per superare le sfide sul cammino della pace. Vogliamo la pace, che è il bene per noi e per voi. Pace e libertà sono un diritto per noi e per voi, guardiamo insieme al futuro con fiducia e speranza in modo che questa terra così sofferta, in modo che la pace non sia così impossibile, se c'è speranza e desiderio noi raggiungeremo questo scopo. Non dobbiamo perdere questa occasione, potrebbe non ripresentarsi, più pensiamo al futuro dei nostri bambini».
Ehud Olmert:«affronteremo tutte le questioni che sono state finora evase, lo faremo direttamente, apertamente e coraggiosamente. Non ho alcun dubbio che la realtà creata nella nostra regione nel 1967 cambierà in modo significativo. Sarà un processo estremamente difficile per molti di noi, ma cionondimeno è inevitabile, lo sappiamo e siamo pronti. E' arrivato il momento di fare la pace».
Abu Mazen: «Il futuro Stato Palestinese dovrà avere Gerusalemme est come capitale» ha ribadito Mahmud Abbas. «Vorrei che ognuno mettesse la sua esperienza per superare le sfide sul cammino della pace. Vogliamo la pace, che è il bene per noi e per voi. Pace e libertà sono un diritto per noi e per voi, guardiamo insieme al futuro con fiducia e speranza in modo che questa terra così sofferta, in modo che la pace non sia così impossibile, se c'è speranza e desiderio noi raggiungeremo questo scopo. Non dobbiamo perdere questa occasione, potrebbe non ripresentarsi, più pensiamo al futuro dei nostri bambini».
Ehud Olmert:«affronteremo tutte le questioni che sono state finora evase, lo faremo direttamente, apertamente e coraggiosamente. Non ho alcun dubbio che la realtà creata nella nostra regione nel 1967 cambierà in modo significativo. Sarà un processo estremamente difficile per molti di noi, ma cionondimeno è inevitabile, lo sappiamo e siamo pronti. E' arrivato il momento di fare la pace».
Al di là di tutto quello che è accaduto in tutti questi anni, delle ragioni negate e dei torti gridati; al di là del fatto che G. W. Bush non potrà mai essere ricordato come un uomo di pace; oltre le sacrosante ragioni di parte, che necessariamente, se si vuole costruire qualcosa, devono essere sostenute con uno spirito capace anche di vederle affermate solo in parte…speriamo, con tutto il cuore e con tutta la ragione, che questa sia la volta buona.
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