lunedì 26 novembre 2007

IL PARLAMENTO EUROPEO AGLI STATI MEMBRI: ADOTTATE SALARIO MINIMO CONTRO POVERTÀ

Il Parlamento europeo ha adottato, giovedì 15 novembre, ad ampia maggioranza (345 voti contro 2 astensioni), la relazione d'iniziativa presentata da Elizabeth Lynne (ALDE, Regno Unito) intitolata "Bilancio della realtà sociale". Il Parlamento chiede alla Commissione europea e agli Stati membri di perseguire "un obiettivo ambizioso volto a ridurre la povertà, in particolare tra le persone attive, in Europa".
La Risoluzione rivolge un appello agli Stati membri affinché istituiscano un salario minimo degno "per rendere il lavoro finanziariamente redditizio", combattano la povertà dei bambini e procedano a scambi di buone pratiche in vista d'incoraggiare i giovani a non abbandonare la scuola prima di aver acquisitole competenze necessarie per raggiungere il mercato del lavoro.
Il Parlamento si rallegra inoltre della proposta della Commissione europea di fare del 2010 l'anno europeo della lotta contro la povertà e l'esclusione sociale, e di quella relativa a una direttiva che preveda sanzioni contro i datori di lavoro di paesi terzi in soggiorno irregolare "per evitare lo sfruttamento dei lavoratori più vulnerabili".
"Nessuno emendamento della plenaria è stato portato alla relazione della commissione parlamentare degli Affari sociali e dell'occupazione del PE", ha osservato Elizabeth Lynne, che si è altresì rallegrata della "cooperazione molto stretta su questo dossier" della Commissione europea e dellaPresidenza portoghese dell'UE "che ha fatto della politica sociale una priorità in Europa". "La sfida che dobbiamo raccogliere in Europa, è l'equità, la speranza persa, il fatto di continuare a vivere senza doni, senza elemosina", ha commentato la signora Lynne presentando la sua relazione ai deputati europei.
Una situazione incredibile "mentre siamo nel 2007, celebriamo i 50 anni del Trattato di Roma, i 50 anni di una crescita economica e nonostante questo, oltre 72 milioni di cittadini continuano a vivere nella povertà, e il divario tra ricchi e poveri cresce sempre di più e si estende in molti Stati membri".
Il nostro obiettivo è chiaro: nessuno deve essere dimenticato. La visione dell'Europa, è la libertà per tutti, è offrire a tutti le stesse opportunità di avere un lavoro", ha esclamato Elizabeth Lynne aggiungendo che "l'uguaglianza è complessa e una prevenzione rapida è vitale".
Elizabeth Lynne ha ritenuto inoltre "scandaloso che cinque Stati membri non abbiano un salario minimo e negli altri, è talmente basso che l'8% della popolazione soffre di una povertà legata all'assenza di lavoro!"
Tutto bene, quindi? La risoluzione però, non ha valore legislativo.
Lynne ha concluso dicendo che l'Europa sta perdendo la battaglia contro la povertà e l'esclusione sociale.
Se volete dire la vostra, vi segnaliamo che la Commissione Europea ha aperto una procedura di consultazione che si chiuderà il 15/02/2008.
La Commissione si avvale dello strumento della consultazione pubblica per rivedere le sue proposte (secondo il Diritto Comunitario è alla Commissione che spetta l’iniziativa legislativa).
I contributi verranno tutti pubblicati, a meno che non si sia specificato il contrario.
Per maggiori dettagli collegatevi qui.
Per Vladimir Spidla, che è appunto il Commissario europeo agli Affari sociali e all'Occupazione, serve "la volontà politica di combattere l'esclusione, bisogna trasporre i vari obiettivi sociali nelle legislazioni nazionali appropriate, e se necessario avviare procedure d'infrazione contro gli Stati membri che violano queste legislazioni".
Ha annunciato che la Commissione avrebbe:
1) proposto principi comuni sull'inclusione sociale sotto forma di raccomandazioni della Commissione. Questo è previsto per la seconda metà del 2008;
2) presentato, tra qualche settimana, nuove misure per promuovere l'integrazione delle persone disabili,
3) adottato, prima dell'estate 2008, una proposta volta a colmare il divario attuale in materia di protezione disposto dall'articolo 13 del Trattato (antidiscriminazione).
"La realtà sociale sta evolvendo, cambiando. Sono convinto che il concetto di base, vale a dire l'equilibrio tra l'economia e gli aspetti sociali, ecologici e ambientali, resta primario. Spetta a voi trovare le misure giuste per superare i problemi attuali", ha concluso il Commissario.

Il tutto quando 78 milioni di cittadini comunitari vivono al di sotto della soglia di povertà.

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