giovedì 8 novembre 2007

La Chiesa anche quando fa impresa non è uguale di fronte alla legge

Nonostante ci siano sempre più Hotel gestiti dalle suore (vedi la Stampa di oggi), e nonostante la lettera di richiamo dell'Unione europea in cui si richiede un chiarimento per quanto concerne i vantaggi di cui gode la Chiesa per quanto riguarda il pagamento dell'Ici su immobili utilizzati per attività commerciali, ieri il Senato della repubblica ha votato contro un emendamento presentato dai senatori socialisti Montalbano, Barbieri e Angius, che sanava questa situazione. L'emendamento dei socialisti, infatti, proponeva di reintrodurre il pagamento dell'ici per le confessioni religiose esclusivamente sugli immobili utilizzati per attività commerciali. Non si capisce infatti perché delle attività esplicitamente lucrative ma condotte da enti collegati direttamente a confesioni religiose debbano godere di una condizione di favore minando così il regime di concorrenza rispetto alle altre imprese.
Il fronte cattolico guidato da Udc e Pd ha comunque fermato l'approvazione di questa norma. Quello che ha dell'incredibile però è stata l'astensione della sinistra cosiddetta radicale ossia Rifondazione comunista, il gruppo Verdi - Comunisti italiani e Sinistra Democratica.
Il Governo e il Parlamento comunque dovranno rispondere prima o poi alla richiesta di chiarimento dell'Unione Europea. E staremo a vedere.

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