martedì 16 ottobre 2007

Primarie

3.300.000 cittadini italiani si sono recati a votare per le primarie che hanno incoronato leader del Pd Walter Veltroni con il 75 % ed eletto i membri della Assemblea Costituente. Sono stati eletti inoltre i segretari regionali del Pd e le rispettive Assemblee costituenti. Benissimo. La scorsa settimana, come abbiamo visto, si sono recati a votare sul Protocollo su Welfare e Pensioni oltre 5 milioni di lavoratori, senza molto chiasso, senza manifesti (non se ne sono visti molti in giro), senza spot televisivi, senza trasmissioni politiche con conduttori accondiscendenti. Anzi ci sembra di ricordare che qualche settimana fa usciva un'inchiesta, seguita da una querela vinta dai sindacati, che denunciava "la casta" di Cgil, Cisl e Uil con tabulati ed elenchi di privilegi assicurati ai rappresentanti dei lavoratori italiani. Tornando alle primarie, restano un fatto di grande rilevanza politica per l'alta partecipazione popolare registrata. Ma, pur nell'assoluto rispetto per chi ha votato, sorgono spontanee alcune domande e osservazioni. La prima domanda, sollevata da molti a dire il vero, è: ma per che cosa si è votato oltre che per Veltroni?
La seconda domanda è se i dirigenti dell'ala riformista della coalizione leggono questo risultato come la tomba dell'attuale assetto del centro sinistra? Vedi alleanze di nuovo conio. Nasceranno, inoltre, delle ulteriori fibrillazioni tra i maggiorenti del Pd dai nuovi rapporti di forza all'interno dell'assemblea costituente, visto che dominerebbero i Ds, almeno dai primi dati a disposizione, con il 65%? L'ultima annotazione di un osservatore delle file ai seggi, (ovviamente non sono andato a votare), è la seguente: ho visto, lo dico con il massimo rispetto, molte persone anziane. Dato rilevato anche dal direttore dell'Ispo, Renato Mannheimer, che, commentando sul Corriere della Sera la sorpresa della massiccia partecipazione alle primarie del Partito democratico e ricordando che gli analisti si dicevano scettici sul superamento della soglia dei tre milioni di persone, ha osservato invece come l'obiettivo sia stato raggiunto ma - ha sottolineato - "con qualche defezione (in termini di intenzioni di voto non seguita dai fatti) da parte dei più giovani". Ciò non toglie che il numero di partecipanti sia stato comunque straordinario e che il successo politico sia innegabile, tuttavia non prendere in considerazione questo aspetto sarebbe un errore da non compiere al momento della nascita del nuovo soggetto democratico.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Visto che è il primo posto che inserisco, faccio i "complimenti per la trasmissione".
Battute a parte, non so che file abbia visto Mannheimer, o di quali sondaggi sia in possesso, visto che i dati sui flussi non sono ancora disponibili nemmeno per chi ha lavorato al comitato promotore.
Io ho votato e in coda al mio, così come in altri seggi, ho visto diversi studenti - medi ed universitari si sarebbe detto una volta -.
Detto questo, a me non sembra importante ragionare sui rapporti di forza, ma, come ci siamo detti mille volte durante il congresso, fare in modo che l'identità di questo benedetto PD derivi dalla prassi che adotta, e che questa sia vicina ai bisogni delle persone.
Per ora una fetta cospicua di società ha dimostrato, nell'unica occasione che ha avuto, di credere nel progetto. Staremo a vedere.

Anonimo ha detto...

non possiedo dati precisi, quindi concedetemi il beneficio del dubbio, ma da quanto ho letto, se pure l'affluenza giovanile sarà stata importante ( dubito che questo possa essere rilevato da una singola esperienza di fila), la percentuale under 40 di delegati si aggira attorno al 7%, grazie soprattutto alla regolamentazione delle donne...
se questi dati sono sbagliati, fatemelo sapere, nessuno ne sarà più felice di me!

SAVIOUR ha detto...

Premesso che il mio motto è "finché ci danno la voce, usiamola" ho ritenuto importante andare a votare perchè credo che le primarie del 16 ottobre abbiano lasciato un segno importante nella politica italiana.

Sarà il tempo a decidere se il progetto si sarà rivelato degno delle premesse o meno.

In ogni caso ho ritenuto opportuno contribuire alla designazione del leader che, rappresentando il maggior partito della coalizione di centro sinistra, fronteggerà più di chiunque altro i leaders conservatori.

Nel "nuovo" Veltroni sono riposte mille speranze e per molti suoi elettori sono anche le ultime. Ed è una carta (e vale tanto) che ha bisogno di esser ben giocata.

Buon lavoro Segretario!..