UNA NUOVA GENERAZIONE PER L’ITALIA DEL XXI SECOLO
L'Italia ha bisogno di essere cambiata. E' ormai giunto il momento che le generazioni emergenti assumano più peso in tutti i settori della vita pubblica nazionale. L'aria si sta facendo asfittica.
L'Italia ha bisogno di essere cambiata. E' ormai giunto il momento che le generazioni emergenti assumano più peso in tutti i settori della vita pubblica nazionale. L'aria si sta facendo asfittica.
Il dibattito pubblico sembra sempre più incentrato su temi spesso lontani dai cittadini anziché proiettarsi sulle grandi questioni che dominano la scena globale: ambiente, multiculturalismo, società della conoscenza, mondo dei lavori, diritti individuali, conflitti.
C'è bisogno di una nuova ondata di mobilitazioni sui temi inerenti la liberalizzazione delle professioni, l'accesso al credito, il diritto alla casa, il diritto allo studio, la formazione permanente, la riforma del Welfare che abbia al centro le persone di oggi con i loro bisogni.
Riteniamo indispensabile una riforma della politica italiana a partire dai partiti che ne hanno dominato la scena fino a questo momento.
E' necessario abbattere i costi della politica ad ogni livello, dalle amministrazioni locali fino alle istituzioni più alte dello Stato, per riavvicinare gli italiani ai propri rappresentanti percepiti, spesso a ragione, come dei privilegiati. Non pensiamo però che una grande democrazia possa vivere senza i partiti. Siamo consapevoli inoltre che nel nostro Paese non esiste una sola casta ma che ci siano molte e diversie corporazioni con tanti, e costosi, privilegi . La democrazia ha però bisogno di essere finanziata.
Alla politica oggi spetta il compito di recuperare il suo rapporto con la società italiana; essa deve tornare a rappresentarne le fasce più deboli e i bisogni di larga parte della popolazione per fornire risposte concrete ai problemi quotidiani a partire dalle difficoltà date da un sempre crescente costo della vita. Per fare questo c'è bisogno di energie nuove in grado di rappresentare il proprio tempo utilizzando anche linguaggi nuovi, nel mondo della politica come in quello dell'economia e della cultura. Sì perché non è solo la politica ad avere subito l'usura del tempo negli ultimi anni. In ogni comparto della vita pubblica sono sempre le stesse persone a dominare la scena.
Devono entrare con più forza sulla scena i lavoratori precari, i giovani ricercatori, le imprese più innovative, i professionisti più validi, i nuovi soggetti sociali, le donne e tutti coloro che vivono e lavorano nel mondo della conoscenza. Con queste forze devono trovare una sintesi anche i lavoratori di tipo classico, dipendenti del settore pubblico e privato che da problematiche diverse vivono però quotidianamente le stesse ansie per il futuro, per il proprio o per quello dei propri figli.
Le società occidentali producono, inoltre, un sempre maggiore numero di esclusi che non riescono, per assenza di risorse finanziarie, per un’insufficiente assistenza socio-sanitaria e per assenza di un sufficiente bagaglio formativo, a ritrovare una collocazione in una società sempre più "esclusiva" e immobile, almeno quella italiana. Non possiamo non guardare con grande preoccupazione all’allarmante questione della disuguaglianza del reddito in Italia, che ci pone tra gli ultimi posti tra i paesi avanzati. Sì, perché pur essendo il nostro un paese economicamente avanzato, non si può affermare che abbia la stessa dinamicità delle altre grandi società europee.
Serve più Scuola, più università, più ricerca, un diverso modello di mobilità delle persone e delle merci, un investimento strategico nello sviluppo delle energie rinnovabili e, soprattutto una maggiore sicurezza sociale.
Serve premiare i meritevoli e i capaci senza dimenticarci che una società solidale deve impegnarsi affinché vi siano pari condizioni di partenza per tutte e tutti.
Per fare questo sono necessarie politiche pubbliche messe in atto con una chiara scala di priorità che una classe dirigente che fosse veramente tale dovrebbe essere in grado di individuare e perseguire con efficacia.
Riteniamo, inoltre, che per andare incontro alle esigenze del cittadino debba esserci una pubblica amministrazione snella ed efficiente in grado di fornire tutti i servizi necessari alla complessità e alle esigenze del nostro tempo.
Le forze che ovunque nel mondo si sono battute per tutto questo sono parte, nella larghissima maggioranza dei casi, del Pse e dell'Internazionale socialista.
In Italia, come in Europa, non può mancare nel panorama politico un soggetto autenticamente socialista e democratico che raccolga le istanze di progresso sociale e che non rinunci alla grande questione del cambiamento delle nostre società. Sino ad oggi questo ruolo è stato svolto dai partiti e dai movimenti che si sono riconosciuti nella grande famiglia del PSE e dell’IS.
Non possiamo negare che il socialismo europeo sia oggi attraversato da pulsioni diverse spesso divergenti, tuttavia non intendiamo rinunciare a questa dimora edificata negli anni con passione civile da tutti coloro che si sono battuti e si battono per una società più giusta.
In tal senso, certi della nostra identità e forti delle nostre radici, siamo disponibili a dialogare con tutte quelle forze che, seppur portatrici di differenti culture politiche, perseguono il medesimo obiettivo.
4 commenti:
"...non intendiamo rinunciare a questa dimora edificata negli anni con passione civile da tutti coloro che si sono battuti e si battono per una società più giusta."...credo che sia questo il punto che più mi affascina di questa idea.
sarebbe bello ritrovarsi tutti insieme ed impegnarsi nella ridefinizione dei valori del socialismo, declinandoli ai nostri giorni, e farne il manifesto del rinato partito socialista.
venerdì e sabato sono stato all'eur alla conferenza programmatica della costituente socialista, mi chiedo e vi chiedo se lì potrebbe essere il luogo adatto.
spero solo che chi sta scrivendo le regole non abbia paura di aprire realmente il processo fondativo. sarebbe un peccato.
UNA TESTA UN VOTO...secondo me sarebbe auspicabile partire da qui..un saluto a tutti coloro con cui ci siamo incontrati questo weekend.
pierluigi (roma)
Credo sia un'ottima occasione per coinvolgere anche tutti coloro che pur sentendo un' "urgenza" politica ed avendo voglia di fare, si siano trovati negli anni sempre più isolati fino a sentirsi esclusi dai dibattiti e si siano invischiati loro malgrado in un limbo di elettorato pigro.
Francesca (Roma)
Grazie a tutti per essere intervenuti, grazie anche al nostro visitatore di destra che invitiamo comunque a partecipare. Confrontarsi sulle ergenze italiane è sempre un bene. Grazie anche a Francesca e Pierluigi da Roma. Ricominciamo a far vivere nel nostro modo di leggere gli eventi quotidiani le idee di giuztizia, uguaglianza, libertà. E cerchiamo di portare un po' di aria fresca ...ne abbiamo tutti bisogno. A presto Nicola
Anche la Sicilia è qui con voi, con questo vostro/nostro nuovo interessante spazio, per cercare di aprire un nuovo ciclo, per ridefinire, per ridisegnare un nuovo modo di intendere e fare poitica...Rinnovarci o perire? è ancora questo il dilemma e noi non vogliamo perire, vogliamo ancora tentare di costruire una società più giusta e solidale, più libera ed uguale....Nicola(Messina)
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