lunedì 5 maggio 2008

Bandane e globalizzazione

Londra: 11 miliardi di sterline l'anno di bilancio, una decina di milioni di abitanti, circa 15 milioni di turisti l'anno a visitarla. Nel 2012 ospiterà le Olimpiadi, per le quali verranno investiti altri 9 miliardi ( di Euro, persino la mia anglofilia rifiuta la conversione in sterline).

E questo sabato, eletto a capo della città della globalizzazione il conservatore Boris Johnson, abbiamo anche assistito al sorpasso dei Liberal-Democratici (che sono –e da un pezzo - molto più Democrats degli stessi Labour, per non parlare degli sbiaditissimi omografi nostrani) sui Laburisti.

La campagna elettorale è stata un po’ pazza. Sarebbe gustoso descrivervela nel dettaglio: contrariamente allo stereotipo “scandalo Profumo” era una gara a chi concubinasse (etero, omo, ambedue) di più.

Effetti della globalizzazione anche qui? Possibile.

Dubito però - come ho sentito dire da qualche mio amico leftie - che la globalizzazione, così come è concepita e praticata nel Regno Unito -nella fattispecie, in Inghilterra - abbia niente a che fare con il cambio di sindaco.


L’argomento era:
Non è che la globalizzazione, così com'è stata attuata fino ad ora ha creato solo grandi disagi nei ceti medi e nella working class e che la sinistra non ha saputo dare risposte adeguate alle inquietudini che la trasformazione comportava... comporta... comporterà? forse tutto il mondo è paese, i laburisti hanno perso perché quando si tratta di chiedere i sacrifici sono sempre richiesti agli stessi, mentre si trasferiscono le ricchezze dalla classi media e lavoratrice agli industriali e ai finanzieri… non si riesce a dare risposte convincenti all'insicurezza delle persone…una guerra impopolare drena risorse che dovrebbero essere destinate a migliorare il welfare…


Uhm, anzi mumble…Londra ha eletto Johnson su una piattaforma elettorale incentrata sulla sicurezza, visto l'aumento della microcriminalità in città in questi ultimi anni, e specialmente l'arrivo del crimine armato - cosa praticamente sconosciuta nel paese.

Livingstone ha avuto risultati scadenti su questo, e i Londinesi l'hanno rimpiazzato.
Che poi questo sia un segnale per il Labour in generale i cui leaders sono riusciti ad innalzare le tasse senza poter dimostrare un miglioramento visibile nei servizi (specialmente educazione e sanità), non ci piove.

Ma la globalizzazione come è stata attuata fino ad ora in Inghilterra ha portato ad un mercato del lavoro che è un piacere provarlo (opinione personalissima), disoccupazione praticamente solo volontaria, salari competitivi e generosi, indipendentemente dal genere o dall’etnia o dall’orientamento sessuale o dall'età della persona - questo sia per i ceti medi che per la working class, che ormai là sono i polacchi.

Azzardato rischiare paragoni impropri in un'ottica ideologica.

Certo è che Boris ha molto, ma molto più senso dell’humour di Alemanno (ed anche di Berlusconi). Intanto, è autoironico:

There is absolutely no one, apart from yourself, who can prevent you, in the middle of the night, from sneaking down to tidy up the edges of that hunk of cheese at the back of the fridge.


"Face it: it's all your own fat fault", Daily Telegraph, 27 May 2004, p. 24. On the dangers of obesity.


Ma l’autoironia, nel nostro ingessato italico commentario, langue.

Certo mi piacerebbe credere che non gli somigli troppo…Vedremo:
[B]


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