Toscana-Europa e QuiPSE lanciano una petizione internazionale contro le discriminazioni
Firenze capitale d'Europa dell'inclusione e della tolleranza
Firma la petizione su http://www.quipse.eu/index.php?option=com_joomlapetition&func=viewcategory&Itemid=&catid=1
Firenze capitale d'Europa dell'inclusione e della tolleranza
Gli eurodeputati Guido Sacconi e Michael Cashman chiedono alla Commissione europea di rispettare gli impegni. Appuntamento a Firenze sabato 21 alle 18.30 in Piazza Poggi (Lungarno Cellini)
Firenze (16.06.08) - Firenze capitale d'Europa dell'inclusione sociale e della tolleranza. Questo è l'obiettivo che gli organizzatori della manifestazione che sabato 21 giugno vedrà presenti a Firenze in Piazza Poggi (a margine della notte bianca) Michael Cashman, l’eurodeputato inglese Guido Sacconi e Francesca Chiavacci. Occasione: il lancio della petizione internazionale -promossa dal gruppo liberaldemocratico e da quello socialista al Parlamento Europeo- contro ogni discriminazioni per età, disabilità, credo religioso ed orientamento sessuale.
Obiettivo, impegnare la Commissione europea ad emanare la promessa e mai realizzata Direttiva in questione .
Ed anche Firenze vuole fare la sua parte.“Candidiamo la nostra città ad essere capitale dello sviluppo civile e dell'inclusione sociale; motore di una serie di iniziative volte a diffondere la cultura delle differenze e l'integrazione tra identità, culture, popoli e religioni diverse” ha dichiarato uno degli organizzatori, Giuliano Gasparotti.
L'appuntamento é per le 18.30 presso le ex Rime Rampanti, in piazza Poggi, sabato 21 giugno.
L'iniziativa "Tutti i colori dell'uguaglianza" Da Firenze all'Europa contro ogni discriminazione” è promossa da Toscana-Europa e QuiPSE (la sezione toscana del PSE) ed ha avuto l’adesione finora di PD, Italia dei Valori, ARCI, Ireos, ANPI, ed il patrocinio del Quartiere 1 .
Molte le adesioni, che vanno ben oltre il solo campo della sensibilità politica democratica e socialista. Da esponenti delle associazioni omosex del mondo LGBT (Alessio de Giorgi, Mirco Zanaboni, Roberta Vannucci) al mondo istituzionale (Daniela Lastri, Stefano Marmugi e Stefania Collesei) e politico (Andrea Barducci, Giacomo Billi, Michele Morrocchi), da quello economico (Luca Mantellassi) a quello accademico (i docenti universitari Attila Tanzi e Chiara Rapallini). Saranno presenti anche il segretario della CGIL fiorentina Mauro Fuso ed esponenti dell'ANPI.
Al completo, all'iniziativa, anche tutti i presidenti dei cinque Quartieri fiorentini.
Una grande mobilitazione, quindi, perché il presidente Barroso rispetti gli impegni presi nel 2004, all'indomani dell'incresciosa bocciatura di Buttiglione al Parlamento europeo. Impegni che ad oggi rimangono lettera morta, visto che nel progetto di Direttiva (la Direttiva Orizzontale) è prevista solo la discriminazione per i portatori di handicap.
Da Firenze e dall'Italia parte un segnale politico forte e corale affinché le istituzioni europee siano in prima linea nella battaglia per l'affermazione dei diritti dell'uomo e dei valori di diversità e tolleranza.
venerdì 20 giugno 2008
petizione internazionale contro le discriminazioni
Pubblicato da Comitato RiGenerazione alle 16:38 0 commenti
Etichette: ALDE, contro ogni discriminazioni per età, credo religioso ed orientamento sessuale, disabilità, discriminazioni, PSE
lunedì 16 giugno 2008
SOS pillola del giorno dopo
http://www.lucacoscioni.it/sos_pillola_del_giorno_dopo
Silvio Viale:
NOTA SULLA CONTRACCEZIONE DI EMERGENZA PER I GIORNALISTI
“Leggo su alcuni quotidiani, a volte con tanto di schemi illustrativi allegati, che la contraccezione di emergenza agirebbe bloccando l’impianto in utero dell’ovulo fecondato. Non è così. La contraccezione di emergenza, più nota come “pillola del giorno dopo” (sarebbe meglio dell’ora dopo), non agisce sull’ovulo fecondato e tanto meno agisce impedendone l’impianto. Essa, come tutti i contraccettivi ormonali, agisce in fase pre e peri-ovulatoria impedendo la penetrazione dello spermatozoo nell’ovulo. Ovviamente, se viene assunta in tempo, poiché l’efficacia dipende dalla distanza tra il rapporto e l’ovulazione.
Contrariamente a quanto molti credono, non si rimane incinta al momento del rapporto, ma nei giorni successivi, quando ci sarà l’ovulazione. Di solito, quando c’è l’ovulazione gli spermatozoi sono già lì in agguato. E’ in questo intervallo che agisce la contraccezione di emergenza, cioè un progestinico come il levonorgestrel.
La conseguenza è che l’efficacia diminuisce con il ritardo di assunzione passando dal 95 % a 12 ore a circa il 60 % a 72 ore, mantenendo un’efficacia minore fino a 120 ore. Cinque giorni è infatti la durata della finestra fertile, che sarebbe opportuno pubblicare più spesso.
Per quanto riguarda l’ipotesi teorica del concorso di altri meccanismi, le modificazioni evidenziate sull’endometrio non sono tali da impedire l’annidamento, che avviene 8-12 giorni dopo il rapporto, ma al contrario potrebbero addirittura favorirlo. Se la pillola viene assunto quando si è già formato l’ovulo fecondato, la contraccezione di emergenza è innocua e inefficace, non potendo più influire sul destino dell’ovulo fecondato.
Una dimostrazione indiretta viene dal fatto che dosi ripetute di levonorgestrel non aumentano l’efficacia e che per procurare l’aborto sono stati utilizzati farmaci antiprogestinici (Ru486), antiestrogeni (tamoxifene), antifolici (metotrexate) e prostaglandine, nelle fasi iniziali persino un siero anti-HCG, ma non estrogeni e, soprattutto, mai progestinici come il levonorgestrel.
Una dimostrazione diretta viene dagli studi sulle scimmie e sui topi, non potendo eseguirli per motivi etici sulle donne, i quali confermano l’assenza di efficacia sull’ovulo fecondato.
Le evidenze sono tali che, nel 2005, il Dipartimento di Salute Riproduttiva dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha scritto che “la contraccezione di emergenza con levonorgestrel ha dimostrato di prevenire l’ovulazione e di non avere alcun rilevabile effetto sull’endometrio (la mucosa uterina) o sui livelli di progesterone, quando somministrata dopo l’ovulazione”, escludendo quindi un effetto intercettivo su un eventuale ovulo fecondato.
Da un punto di vista medico la contraccezione di emergenza è classificata “senza limitazioni di uso” dall’OMS, che l’ha inserita nella lista dei farmaci essenziali. La sua efficacia è minore degli ordinari contraccettivi ormonali, per cui rimane un ripiego occasionale, ma l’unico in grado di ridurre il rischio di una gravidanza indesiderata.
Da un punto di politica sanitaria, deve essere assunta al più presto, possibilmente entro 12-24 ore dal rapporto considerato a rischio. Per questo motivo in buona parte dei paesi europei è stata abolita la necessità di ricetta, negli USA l’abolizione della ricetta nel 2006 è stata difesa addirittura dal Presidente Bush. Inoltre non è considerata abortiva da molti paesi sudamericani ove l’aborto è vietato.
In sintesi, si può affermare che la CE soddisfa pienamente tutti i criteri che caratterizzano un “prodotto da banco”: tossicità molto bassa, nessun rischio di sovra dosaggio, nessuna dipendenza, nessuna necessità di accertamenti medici, né di monitoraggio della terapia, non significative controindicazioni mediche, non teratogeno, facile identificazione del bisogno, semplice da usare, dosaggio preciso, nessuna interazione farmacologica di rilievo, nessun pericolo in caso di assunzione impropria e minime conseguenze in caso di uso ripetuto, o ravvicinato nel tempo. Non vi è quindi alcuna ragione per mantenere la ricetta.
In conclusione, ritengo scorretto che, per pigrizia o per scelta, si continui a riportare sui giornali che la contraccezione di emergenza agisca impedendo l’annidamento dell’ovulo fecondato in utero, pensando magari che, così, non sia più da considerare abortivo solo perché la gravidanza inizia con l’annidamento in utero. Mi auguro che su questi temi vi sia più attenzione, evitando di darvi rilievo solo quando ne parla il Papa, finendo per avllare le sue tesi su un embrione fantasma.”
Silvio Viale
Pubblicato da Comitato RiGenerazione alle 15:03 0 commenti
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