Il Senato intende sollevare conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato nei confronti della Cassazione se questa fosse chiamata a decidere sulla eventuale impugnazione del provvedimento della Corte di Appello di Milano che ha consentito la sospensione della nutrizione e idratazione artificiale nei confronti di Eluana Englaro, poiché rivendica il diritto di legiferare in materia.
Al di là della scempiaggine giuridica della richiesta (da notare che il provvedimento della Corte di Appello si basa su una sentenza della Cassazione che ha stabilito i principi a cui doveva attenersi sulla base di una rigorosa disamina delle norme costituzionali), colpisce l’assurdità di un Senato composto non da prescelti dal popolo per meriti e capacità, ma di raccomandati nominati dal principe con l’unico requisito del servilismo, che rivendica le proprie (presunte) prerogative contro i cittadini.
Un Senato che ha abdicato alla propria funzione, limitandosi ad essere un fedele esecutore della volontà del capo del governo e dei capi partito, senza un sussulto, nemmeno di fronte alle proposte più sconce e che tuttavia si rammenta di essere un potere dello Stato quando può usare violenza su una giovane donna inerme, protetta soltanto dall’amore infinito di un padre.
Infinito, perchè sa rinunciare a lei per salvarne la dignità e rispettarne le più intime convinzioni, nel rispetto della sua libertà di coscienza.
Davanti a un simile gesto la politica che ha assistito indifferente all’agonia di Welby e alla sofferenza di tante altre persone sconosciute che chiedevano soltanto rispetto, deve soltanto tacere e imparare cosa sia la dignità della propria funzione.
Ma come tutti i vili, forti coi deboli e deboli coi forti, pretende di esercitare il diritto di vita e di morte sulle nostre vite, anche se non sa neppure avere rispetto di sé.
Per quanto ancora vorremo sopportare l’arroganza di chi impone i propri opinabili principi quando a pagarne le conseguenze sono gli altri, di chi si lava la coscienza (sporca) sulla pelle altrui, dei servi che non tollerano che persone libere possano mostrarne la pochezza e la meschinità?
[M]
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venerdì 18 luglio 2008
IUS VITAE AC NECI
Pubblicato da Comitato RiGenerazione alle 08:15 0 commenti
Etichette: Eluana Englaro, libertà, Senato, servilismo
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